Il termine paraphernalia sta ad indicare un cumulo di oggetti, cose ed effetti personali. Questa parola ci è parsa quindi ideale per dare il titolo ad uno spettacolo sul tema del “ricordo e della memoria”. Le immagini a cui si sono ispirati i ragazzi sono quelle degli oggetti che “parlano” del loro passato, delle persone che li hanno posseduti, delle relazioni tra gli eventi di cui gli “antenati” sono stati protagonisti. Crescita, vecchiaia, polvere, scarpe vecchie, rughe, valige, sedie a dondolo,... hanno suggestionato e guidato la ricerca dei neo-autori che, attraverso la rielaborazione del proprio “vissuto” hanno indagato i legami affettivi tra gli oggetti e le persone; parallelamente fonte d’ispirazione sono state le letture d’autori quali Emily Brontë, Simone De Beauvoir, Oscar Wilde, Ferdinando Pessoa e Pirandello. Dallo spettacolo emerge con chiarezza l’interazione esistente tra le “cose” concrete, tangibili, i luoghi, gli spazi come ponte con l’universo emozionale dell’uomo che li ha “abitati”. La messa in scena si è basata su un preciso obiettivo stilistico: la resa d’istanti dilatati e “sospesi” in uno spazio al di fuori del tempo contingente affinché lo spettatore ne ricevesse una sensazione di frattura ed astrazione dalla quotidianità.
Lo spettacolo ha partecipato alla 13a Rassegna “Teatro di ragazzi” promossa dai Comuni del Vimercatese
Metodo : Improvvisazione ( singola e di gruppo ) Tecnica : Mimo, espressione corporea, teatro d’ombra e d’attore, musica per flauto eseguita dal vivo. Partecipanti : 18 allievi del laboratorio teatrale. Classi : dalla 3a alla 5a Coordinamento : Prof.ssa Milvia Risaliti. Regia : Nadia Galbiati.